Clamoroso al Parco!

7 febbraio 1963, Paris

Hassan Akesbi e Raymond Kopa
Clamorosa sconfitta dello Stade de Reims ieri sera al Parc des Princes per piede del Feijenoord nell'andata del quarto di finale della Coupe des clubs champions européens. Il risultato poteva starci – e qualche segnale di involuzione, a ben vedere, era percepibile nella sconfitta patita, nel turno precedente, fuori casa con l’Austria Wien – ma i pronostici, compreso il nostro [leggi], erano orientati in larga misura in favore di una vittoria dei francesi. “Jamais Paris n’a vu Rémois aussi décevants” si legge sui giornali francesi stamane in edicola. E, in effetti, di fronte all'atteggiamento guardingo e attendista degli olandesi i giocatori di casa sono riusciti a forzare la linea difensiva avversaria solo in rare occasioni, capitate sul piede non baciato del centravanti marocchino Hassan Akesbi [profilo], l’erede, valido ma pur sempre di minor qualità, di Just "Justo" Fontaine [vedi]. Per tutta la partita i Rémois hanno ruminato un calcio sterile senza mai riuscire a farsi veramente pericolosi.

Alla fine, a risolvere per “de club aan de Maas” (il club lungo la Mosa) è stata una ciabattata dal limite dell’area del mediano Reinier Kreijermaat al 27° del primo tempo che ha sorpreso Maurice Barreau, il sostituto tra i pali del titolare Dominique Colonna, infortunato dell’ultima ora. Il vantaggio è stato legittimato nella ripresa da una traversa colpita da un’inzuccata del centravanti Cor van der Gijp in una delle altrettanto rare sortite in avanti del Feijenoord. Non è stata una bella partita per i più di 30.000 spettatori accorsi ancora una volta al Parc des Princes per una serata di coppa internazionale. Come mostrano gli scarni “riflessi filmati” del match [vedi], le occasioni da gol sono state davvero poche. Il gioco caro a Eupalla e ai suoi devoti non è stato onorato in questa fredda serata nell’Île-de-France. A fare festa al fischio finale dell’arbitro sono stati solo gli oltre duemila tifosi olandesi al seguito dei loro beniamini. Pare che festeggiamenti ad adeguato tasso alcolico si siano scatenati al contempo anche in molti bar di Rotterdam dove la gente si era radunata per vedere la partita in televisione.

Una formazione del Feijenoord nel 1963, corrispondente per 10/XI
a quella scesa in campo al Parc de Princes contro lo Stade de Reims.
In piedi da sinistra: Kerkum, Veldhoen, Pieters, Krejjermaat,
Klaassens e Kraay. Accosciati: Van der Gijp, Bennaars,
Kruiver (l’unico non in campo, sostituito da Moulijn),
Bouwmeester e Bergholtz
È la quarta vittoria fuori casa del Feijenoord in questa edizione della Coupe: gli olandesi hanno sconfitto due volte per 3:1 il Servette, dapprima a Ginevra e poi a Düsseldorf, nello spareggio per il passaggio del primo turno; hanno poi battuto, sempre alla bella, i magiari del Vasas Budapest ad Anversa per 1:0. Ieri hanno espugnato anche il Parc des Princes, stringendosi con disciplina intorno al loro capitano, l’arcigno mazzolatore Gerard Kerkum, terzino destro di piede ruvido ma di indubbia sostanza agonistica, e hanno portato a casa una vittoria pesante. Difficile parlare di sorpresa, a questo punto, benché i neerlandesi siano quasi tutti dei semi-professionisti, e pochi di loro militino tra gli Oranje. Ieri sera mancava anche l’attaccante più prolifico, Piet Kruiver, che i tifosi vicentini, che lo hanno visto ronzinare mestamente nelle loro fila lo scorso anno, hanno scherzosamente soprannominato “Pietà”, per la sconfortante broccaggine mostrata sotto porta [leggi]. Nondimeno sono loro adesso a vedere la semifinale a portata di mano.

Lo Stade de Reims è apparso invece l’ombra del grande squadrone capace solo alcuni anni fa di giocarsi ben due finali della Coupe. Nemmeno l’infortunio occorso dopo appena 26 minuti allo stopper Raymond Kaelbel, che ha costretto in dieci la squadra per un’ora, può costituire un’attenuante alla sconcertante prestazione di ieri sera. Con molta lucidità, l’allenatore Albert Batteux ha sottolineato come “cette défaite est, dans le fond, un mal pour un bien. Reims sait maintenant où il en est. Il faut repartir de zéro”. Il 6 marzo prossimo vedremo se i bianco rossi ne saranno ancora una volta capaci.

Il biglietto del match
6 febbraio 1963, Parc des Princes, Paris
Stade de Reims - Feijenoord Rotterdam 0:1
Stade de Reims: Maurice Barreau, Raymond Kaelbel, Claude Robin, Bruno Rodzik, Jean Wendling, Robert Siatka, Roger Piantoni, Paul Sauvage, Hassan Akesbi, Raymond Kopa, Jean Vincent. Allenatore: Albert Batteux
Feijenoord Rotterdam: Eddy Pieters Graafland, Gerard Kerkum, Johannes Kraay, Cor Veldhoen, Rinus Bennaars, Frans Bouwmeester, Jan Klaassens, Reinier Kreijermaat, Gérard Bergholtz, Cor van der Gijp, Coen Moulijn. Allenatore: Franz Fuchs
Arbitro: Kurt Tschenscher (Germania)
Marcatore: Reinier Kreijermaat (27°)
Spettatori: 30.733


Azor

Una vigilia con le bollicine?

5 febbraio 1963, Paris

Domani sera è in programma al Parc des Princes di Parigi il secondo dei matches d’andata dei quarti di finale della Coupe des clubs champions européens tra lo Stade de Reims e Feijenoord. Anche il calendario di questo turno, come quello dei precedenti, è un po’ bizzarro: lo scorso 23 gennaio il Milan ha espugnato Istanbul sotto la neve [leggi], domani tocca alle compagini campioni di Francia e Olanda, e poi dovremo aspettare un altro mese, fino al 6 marzo, per goderci gli altri due incontri, Anderlecht vs Dundee e Benfica vs Dukla Praga. Mah … Chissà se in un prossimo futuro le partite di ogni turno saranno finalmente accorpate.

Plastico ma anche capace di prodigi: Dominique Colonna
Esentata dalla prima fase grazie a un fortunato sorteggio, l’équipe francese si è qualificata ai quarti dopo aver superato negli ottavi la venerabile Austria Wien, la cui casacca viola è stata onorata indelebilmente da Matthias Sindelar [vedi] per centinaia di partite. Gli olandesi hanno invece faticato a domare al primo turno gli svizzeri del Servette e agli ottavi gli ungari del Vasas Budapest: in entrambi i casi è occorsa una terza partita di spareggio; ciò rende il Feijenoord la squadra che ha disputato finora più incontri nell'attuale edizione della Coupe, e – si noti – su sei matches i neerlandesi hanno perso una sola volta, in un clamoroso 1:3 casalingo al De Kuip [vedi] col Servette. Sono dunque compagine tignosa, da prendere con le pinze.

I campioni di Francia faranno bene a tenerlo presente, anche perché hanno debuttato nell'attuale edizione della Coupe in modo incerto, con una sconfitta (2:3) al Prater di Vienna [tabellino]: gli spettatori austriaci hanno impietosamente fischiato i franzosi per tutta la partita, al punto che un cronista galletto ha chiosato che “ils n’ont pas la réputation d’être  des modèles de courtoisie”. Anche sul campo è stata battaglia: l’ala sinistra Jean Vincent [profilo] è stato espulso per aver messo le mani addosso ad Alfred Gager dopo che questi aveva attentato più volte alle sue caviglie; a far miracoli e a contenere la débâcle è stato Dominique Colonna [profilo], portiere di piccola taglia (171 cm) ma di grande destrezza e capace di riconosciuti “prodiges”. Al ritorno a Parigi i viennesi sono stati accolti con “une vibrante Marseillaise” e sono stati trattati “comme des prisionniers s’en allant aux galères”. Certo, l’andazzo è preoccupante, e alcuni commentatori francesi hanno esternato le loro preoccupazioni per le sorti della Coupe che avvertono gelosamente come loro “creatura”: “La Coupe d’Europe risque de mourir de tels excès et, même si le publique viennois s’est conduit d’odieuse façon, il n’était pas nécessaire de lui rendre indirectement la pareille”. Sul campo, in ogni caso, hanno dominato i giocatori del Reims che hanno giocato “avec une espèce de fureur sacrée”, guidati da un assatanato Raymond Kopa che “avec une volonté farouche” ha suonato la carica sin dal primo minuto: 3:0 al riposo e 5:0 finale [tabellino]; senza che gli austriaci, “sifflés, bousculés et battus”, potessero nulla, nemmeno il loro possente centravanti Horst Nemec, al quale l’arcigno stopper Raymond Kaelbel [profilo] ha riservato “un duel homérique”. La reazione di quella sera ha ricordato ai suoi tifosi il Reims delle belle serate di coppa degli anni passati, e li incoraggia a sperare anche per stasera.

Lo sciagurato Piet "Pietà" Kruiver
con la maglia del Lanerossi Vicenza 1961-62
Il Feijenoord, invece, si presenta al Parc des Princes con l’intenzione di andare avanti in coppa. La squadra è alla seconda partecipazione consecutiva alla Coupe: nella scorsa edizione, dopo avere sbaragliato (per 3:0 e 8:2) i volenterosi atleti dell’Idrottsföreningen Kamraterna Göteborg (Compagnia delle Associazioni Sportive Göteborg), incapparono agli ottavi nel Tottenham, che li sconfisse nettamente al De Kuip (1:3) per poi amministrare il ritorno al White Hart Lane (1:1). Ora che sono approdati ai quarti coveranno sicuramente l’ambizione di uccellare les Rémois. L’équipe è priva di campioni, ma si affidata alla corsa e al collettivo: si distinguono solo il portiere, anche della nazionale, Eddy Pieters Graafland [profilo], il mediano Cor Veldhoen [profilo], e l’ala sinistra Coen Moulijn, il veterano della squadra [profilo]. Le notizie dell’ultima ora danno per acciaccato il bomber (eufemismo) Piet Kruiver [profilo], che lo scorso anno apparve come una meteora anche sui campi italiani, ingaggiato speranzosamente dal Lanerossi Vicenza per i tanti gol segnati in patria, ma che si è presto rivelato una delusione, al punto da vedersi appioppato l’impietoso soprannome di “Pietà”, per l’enorme numero di gol mangiati.

L'inequivocabile stemma champenois
dello Stade de Reims
Per l’esperienza e la qualità media dei suoi pedatori, il pronostico non può che essere a favore dello Stade de Reims. Oltre al grande Kopa (che all'epoca giocava nel Real Madrid), sono infatti reduci dalla finale della Coupe del 1959 ben quattro giocatori: il terzino sinistro Bruno Rodzik [profilo], la guizzante mezzala sinistra Roger Piantoni [profilo], e i già citati Dominique Colonna e Jean Vincent. Il pubblico parigino non farà mancare il proprio sostegno: è infatti dal 1956 che l’effervescente (è proprio il caso di dirlo, trattandosi di uno dei maggiori vignerons della Champagne) presidente Henri Germain ha deciso di fare disputare le partite interne di Coppa a Parigi, talora allo Stade de Colombes (casa dei Bleus) e più spesso al Parc des Princes. Questo perché, al debutto assoluto nella Coupe des clubs champions européens contro i danesi dell’AGF Århus nell'ottobre 1955, si recarono allo Stade Auguste-Delaune di Reims meno di 6.000 spettatori: un “forno” davanti al quale Germain “prese cappello”, come si suol dire, e decise di spostarsi a Parigi, dove in effetti l’affluenza media alle partite di coppa del Reims è di 35.000 spettatori. D’altra parte, i parigini non hanno una grande squadra per cui tifare: il Racing Club ha vinto solo un campionato nel lontano 1936, ed è arrivato inaspettatamente secondo lo scorso anno dietro al Reims. Dunque le premesse per una ricca affluenza ci sono anche per domani sera.

Azor