Per la salvaguardia del calcio francese

Non firmato, su La Stampa del 30 ottobre 1929, compare questo 'sarcastico' pezzo dedicato al calcio dei nostri "cugini d'Oltralpe".


Lo Stade de France, ovvero lo Stadio Olimpico di Colombes
Una grossa novità ci viene da Parigi. Pensate che in pieno secolo XX mentre in tutte le nazioni del mondo civile, e forse anche presso i mori, si paga ... profumatamente per assistere a partite di calcio, che molte volte risultano poi scadenti come spettacolo, a Parigi, nella babilonica Parigi che è famosa per spillar quattrini, si è avuto nientemeno che un incontro internazionale con entrata libera agli spettatori. Niente biglietti a riduzioni, niente ... militari e ragazzi a metà prezzo ..., tutti a gratis, come nei giorni del bel tempo antico. Si vuol propagandare lo sport del calcio, nella capitale francese, ed attirare in qualunque modo la grande massa degli spettatori. Il pubblico si era stancato ormai di pagare fior di quattrini per assistere nella maggior parte dei casi alle vittorie dei teams stranieri; s'era stancato e disertava i campi. La cosa preoccupava i dirigenti dei clubs che invano allestivano programmi monstre. Allora si è presa la risoluzione, anche a quanto si dice per combattere il professionismo, di aprire i battenti e di chiudere le biglietterie. Ma il male evidentemente ha radici assai profonde. In Italia i campi sono rigurgitanti di pubblico anche per semplici partite di campionato e con prezzi da ... première all'opera, a Parigi, invece, anche pregando gli sportivi di ... accomodarsi, non si è potuto avere il «tutto esaurito» allo «Stade de Paris». Si calcola infatti che oltre ai quindicimila spettatori che presero posto nelle gradinate dello stadio, molte altre migliaia di persone avrebbero potuto intervenire. Ma l'esperimento non è che alla prima prova e può anche essere che i parigini s'adattino nelle seguenti a fare placidamente ... i portoghesi. 


Al cospetto del pubblico dei «senza biglietto» si sono incontrate le squadre del Racing Club e del First di Vienna. I giocatori, quasi disprezzando di dover dare spettacolo ad un pubblico che, per non avere pagato, non poteva accampar pretese, non si sono impegnati per nulla. I francesi avevano di fronte avversari troppo forti per permettersi di attaccare in prevalenza e gli austriaci, saliti in cattedra per spezzare ai nostri cugini d'oltr'Alpe il pane della scienza calcistica, hanno scherzato come può fare il gatto con il topo che è a tiro delle sue zampe. Poi, sguainate le unghie, il gatto ha ferito il topo e l'ha inchiodato per terra. Cosi. .. con fare blasé, come può il colosso che si rimbocca le maniche per prendere a scapaccioni il pigmeo, gli austriaci hanno piegato l francesi. Si era agli ultimi minuti e due goals sono finiti in rete per sanzionare una superiorità che il gioco aveva già ben messa in evidenza.