L'atto di fondazione del Genoa (7 settembre 1893) |
Gianni Brera - che se ne dichiarava apertamente tifoso, perché "fin da piccolo, vivendo a Genova una parte della mia famiglia, fui tutto e subito per il Genoa" - ammonisce: "Gli agiografi del Genoa si guardano bene dal considerare la sua nascita un fatto prettamente coloniale". Ed è vero: "La dizione sociale era precisamente Genoa Cricket and Athletic Club. Non si parla di calcio e non se ne parlerà per anni". Solo nel 1897 furono ammessi i primi soci italiani. Artefice ne fu James Richardson Spensley, medico sulle navi e grande appassionato di football, che era sbarcato a Genova l'anno precedente e che, aderendo al club, cercò subito di organizzarvi degli incontri.
Il 6 gennaio 1898, a Ponte Carrega lungo il Bisagno, davanti a un paio di centinaia di spettatori, il Genoa disputò la prima partita ufficiale contro una selezione mista dell'International Foot-Ball Club Torino e del Football Club Torinese: vinse probabilmente quest'ultima con un gol del marchese inglese John Savage. Nella rivincita a Torino del 9 marzo successivo fu invece il Genoa a prevalere. La partita dell'Epifania del 1898 è anche la prima partita di football documentata in Italia. Secondo gli storici evenemenziali la storia del calcio italiano nacque allora: diciamo che può esserne assunta a data simbolica.
James Spensley Il Campo è probabilmente quello di Ponte Carrega La maglia bianca induce a datare la foto al 1898: fors'anche alla partita del 6 gennaio di quell'anno |
In un sol giorno, l'8 maggio (proprio mentre a Milano il Regio Esercito stava stroncando nel sangue i moti popolari), si disputò a Torino il primo campionato organizzato dalla Federazione. L'evento fu associato ai festeggiamenti in occasione dell'Esposizione Internazionale per i cinquant'anni dello Statuto Albertino, ed ebbe luogo al Velodromo Umberto I di Torino. Nella semifinale del mattino il Genoa sconfisse 2:0 la RS Ginnastica Torino e, nel pomeriggio, l'Internazionale Torino per 2:1, con gol dell'ala sinistra Norman Victor Leaver nel primo tempo supplementare [fonte].
La squadra si schierò secondo lo schema ortodosso della "piramide" (2-3-5) con i seguenti giocatori: William Baird (portiere), Ernesto De Galleani (terzino destro), James Spensley (terzino sinistro), Fausto Ghigliotti (mediano destro), Edoardo Pasteur (centro mediano), Ettore Ghiglione (mediano sinistro), John Quertier Le Pelley (ala destra), Silvio Piero Bertollo (mezzala destra), Henri Dapples (centro attacco), Giovanni Bocciardo (mezzala sinistra) e Norman Victor Leaver (ala sinistra). Pasteur ero italo-svizzero, gli italiani erano cinque e altrettanti gli inglesi, tra cui il capitano Spensley che a un certo punto sostituì in porta l'infortunato Baird.
5 maggio 1901 La formazione del Genoa (che perse la finale del campionato italiano dal Milan) indossa per la prima volta la maglia rosso-blu |
Al Genoa manca un acuto per cucire la stella sopra il grifone. Manca da tanto tempo, ormai, da quasi 90 anni. La sua grandezza si raccoglie tutta nelle origini e si alimenta del mito e di tante generose e intense stagioni non vincenti successive. Ed è davvero un peccato che non si intraveda ancora la possibilità di coronare il sogno dei suoi tifosi: di quelle tante generazioni che hanno sentito parlare dai padri, dai nonni e dai bisnonni delle gesta dei pionieri e che non hanno avuto la fortuna di veder vincere se non una Coppa Italia nel 1937, una Coppa delle Alpi nel 1964, un torneo Anglo-Italiano nel 1996 (e si, vabbè, anche 6 campionati cadetti ...). Tornasse a vincere il tricolore sarebbe una festa un po' per tutti, non solo per i tifosi del Zena.
7 settembre 2013
Azor