Negli anni '80 Inter e Real Madrid si incrociano spesso negli ultimi turni delle competizioni europee. I Blancos la spuntano sempre. Ma il 2 aprile 1986 (semifinale d'andata di Coppa Uefa) sembrava per l'Inter la volta buona, perché al Meazza mette sotto i Blancos, grazie anche a una doppietta di Tardelli, che rispolvera le sue ormai leggendarie esultanze. Sembrava. E infatti discretamente scettico fu, scrivendo del match, Gianni Brera.
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Provo qualche perplessità nel rivivere Inter-Real Madrid sul piano tecnico-tattico. Innanzitutto, questo debbo dire: che è stata una partita ricca di emozioni, però slegata, diseguale, non bella nè esaltante (per i milanesi). Le due squadre erano incomplete: al Real mancavano Sanchis e Maceda, i due terzini centrali d'area, nazionali; all'Inter mancava Collovati in difesa; inoltre, Kalle Rummenigge giocava per scommessa: è ancor molto abbia fornito le due palle-gol che Tardelli ha trasformato. Anche l'arbitro ha contribuito ad accrescere gli equivoci: uno scandinavo non è capace di vedere le astuzie maligne di due squadre latine. Gli spagnoli si sono molto lagnati di Frederiksson, ma anche Altobelli e Fanna sono stati abbattuti in area e hanno chiesto invano giustizia.
L'Inter ha giocato in frenesia per circa mezz'ora. Poi si è confusa. I suoi raccordi si sono guastati. Palle-gol favorevoli hanno mancato Altobelli e Fanna, che ha pure mandato un cross a spiovere sul "sette" opposto: quindi, non ha colto una traversa, ha semplicemente sbagliato un cross. I madridisti (ohibò) si tenevano a un livello stilistico più alto. Essi perdevano il confronto solo in difesa, avendo improvvisato la coppia centrale d'area. Che vi fosse un buco davanti a Ochotorena ha subito dimostrato Tardelli, scattando a cogliere il geniale assist in rovesciata di Kalle. Gli spagnoli hanno protestato per il fuorigioco: l'avrei fatto anch'io.
Particolare inquietante anche per la difesa interista: il Real ha avuto dalla sua almeno tre palle-gol, tutte sciupate, e ha costretto Zenga a deviare sulla traversa un fortissimo tiro da fuori di Michel (19' ). Le discrepanze stilistiche dell'Inter erano gravi: in difesa eccellevano i soli Zenga e Bergomi; in centrocampo alternavano buone cose ad autentiche sconcezze il giovane deludente Cucchi, gli arrembati Brady e Tardelli, che pure ci davano dentro con molto impegno; in attacco, un Kalle visibilmente menomato, uno stordito Altobelli.
Ho sentito e letto laudi a Spillo Altobelli. Non scherziamo. Al 55' dopo la ripresa, Fanna ha messo al centro una palla-gol clamorosa, bassa e invitante: Altobelli non se n'è accorto. Poi si è disperato come un allocco, mettendo in ancor maggiore evidenza la propria colpa. Non basta: all'8', Fanna si è ripetuto crossando da destra un'altra palla-gol: l'ha mancata ignobilmente Kalle e, dopo un istante, di capa, anche Altobelli. Il quale ha sparato uno spioventone casual in area al 9' e Ochotorena è uscito tardi, sicchè il Kalle ha potuto dare di capa all'indietro: Tardelli con il destro teso, balzando avanti, ha messo palla in rete. Allora ha imitato se stesso al 2-0 della finale mundial di Madrid e correndo come un ossesso ha bruciato le residue energie.
Quando non è chiamata in causa la loro sconnessa difesa, gli spagnoli sono bravissimi: per fortuna dell'Inter, sbagliano molto anche loro: grossolane le papere sottomisura di Vasquez e Valdano. Però l'Inter si è dissolta, è come andata insieme: i suoi sono tutti stremati: Zenga esce clamorosamente a vuoto prima di venir infilato su angolo da Valdano. Qui sembra morta l'Aida. Gli spagnoli si rilassano: le ultime disperate reazioni dell'Inter approdano se non altro a un vezzoso autogol di Salguero. Sul 3-1 sembra giusto essere un po' più ottimisti: ma si sa che il Real è furentissimo al Bernabeu: e se non è bastato il 2-0 dell' anno scorso, che era più favorevole, perchè e come dovrebbe bastare il 3-1? Per fortuna, la logica è bandita dal ragionamento calcistico; quindi è lecito sperare per il ritorno del 16 aprile. Ultimo rilievo: qualche interista ha picchiato troppo (sgomitando) e se ne ricorderà al Bernabeu. In casa propria, anche gli spagnoli sono trucibondi. E per giunta il Real ha più vigore tecnico dell'Inter, peraltro più dotata di fantasia. Alla fine sceglierà Eupalla senza far torto a nessuno.
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