18 gennaio 1963
Siamo all'inizio del 1963 – esattamente cinquant'anni fa – e sta per cominciare la fase ad eliminazione della ottava edizione della Coupe des clubs champions européens. Come è noto, la competizione è stata avviata solo otto anni fa, nel 1955, per iniziativa del più blasonato giornale sportivo europeo, “L’Équipe”, che volle reagire alla maldestra presunzione della stampa inglese di voler incoronare i Wolverhampton Wanderers “campioni del mondo” solo perché nell'autunno del 1954 avevano battuto – in due amichevoli nel mitico Molineux – sia lo Spartak Mosca [HL] sia la Honved [programma | HL].
Gabriel Hanot, visionario della Coppa dei campioni |
Diamo dunque merito all'ennesima iniziativa dei cugini transalpini, e in particolare a Gabriel Hanot de “L’Équipe” che si è inventato la Coppa dei campioni [leggi il suo articolo manifesto del 15 dicembre 1954], presto fatta propria dalla UEFA per evitare una secessione dei maggiori club europei (guidati da quella potenza di Santiago Bernabeu …). In questo modo, negli anni appena trascorsi, ha preso corpo la più bella manifestazione della pedata europea (ergo mondiale). Finora dominata – come Nemesi vuole – dal calcio latino. Tutti abbiamo nella memoria la cinquina del Real (1956-1960) guidato da Alfredo Di Stéfano, Ferenc Puskás, Raymond Kopa, José Santamaría e Miguel Muñoz: chi l’ha vista, ricorda ancora la finale di nemmeno tre anni fa all’Hampden Park, trasmessa in Eurovisione dalla BBC: un terrificante 7:3 (con 3 gol di Di Stefano e 4 di Puskas) all'Eintracht Francoforte davanti a oltre 135.000 persone [FM]. Ad interrompere il filotto c’è voluta una vecchia volpe come Bela Guttmann che ha guidato il Benfica a due coppe consecutive: la prima contro il Barcellona, e quella dell’anno scorso all’Olympisch Stadion di Amsterdam contro il sempiterno Real. La ricorderete in molti, immagino [FM]: terminato il primo tempo in svantaggio 2:3, il Bela se ne è uscito negli spogliatoi con la frase “Abbiamo vinto: loro sono morti”: 5:3 finale ... infatti, grazie anche ad una doppietta del ventenne Eusebio. Poi sappiamo tutti come è andata a finire: il giramondo ungherese (che è stato anche a Padova, Trieste, Vicenza oltre che al Milan) ha chiesto un premio extra alla dirigenza, che glielo ha negato; lui ha preso cappello e se ne è andato lanciando una premonizione (o un'anatema?): “Da qui a cento anni nessuna squadra portoghese sarà due volte campione d'Europa ed il Benfica senza di me non vincerà mai una Coppa dei Campioni”. Staremo a vedere.
2 maggio 1962, Olympisch Stadion, Amsterdam I detentori della Coppa: Eusébio da Silva Ferreira, Béla Guttmann e Mário Esteves Coluna |
L’ultima partita si terrà il 22 maggio all’Empire Stadium di Wembley, che ospita per la prima volta una finale di una competizione non britannica: e questo accresce il fascino della Coppa di cui andiamo a gustarci la fase conclusiva. Questo il programma dei quarti: il prossimo 23 gennaio si comincerà al BJK İnönü Stadyumu di Istambul (si noti: l’arena in cui gioca abitualmente il Beşiktaş) con Galatasaray-Milan. A seguire il 6 febbraio al Parc des Princes di Parigi con Stade de Reims vs Feijenoord; e il 6 marzo al Roi Baudouin di Bruxelles con Anderlecht vs Dundee e all’Estádio da Luz di Lisbona con Benfica vs Dukla Praga. Le partite di ritorno si terranno invece tutte il 13 marzo. Il pronostico sembrerebbe a favore di Milan, Stade de Reims e Benfica: fifty-fifty infine tra belgi e scozzesi. Staremo a vedere: non sbaglia pronostici solo chi non li fa …
Azor