Cayetano Ré Ramírez, stella paraguaiana
che trionfò nella Liga spagnola, è spesso ricordato dai più per la manchevole
diplomazia e un carattere energico, spigoloso, tonificato da un'infanzia
modesta. Debutta nel calcio nazionale con la prestigiosa casacca del Cerro
Porteño ("Club del Pueblo"), del Barrio Obrero di Asunción, sua città natale, e fa
sfoggio, molto presto, del suo talento: la bassa statura, le gambe arcuate e il
fisico tozzo nascondono un attaccante esplosivo, scaltro e dal temperamento
strabordante. L'ottimo rendimento nella squadra cerrista porta Caye alla convocazione al Mondiale di Svezia
del 1958; l'11 giugno mette a segno il suo unico gol con i Guaraníes, nel match vinto
contro la Scozia.
Cayetano Ré Ramírez nell'Elche FC |
La rassegna mondiale di Ré impressiona
gli osservatori dell'Elche FC, appena promosso in prima divisione, e 1.5
milioni di pesetas nei languidi forzieri del Cerro lo dislocano sull'altra
sponda dell'Oceano, nella Liga signoreggiata dal Real Madrid. Tre anni nel club
ilicitano confermano il giudizio sullo smaliziato attaccante paraguayano, che
anche sui campi europei morde, segna e guadagna l'apprezzamento generale per
quei 163 centimetri
di grinta e opportunismo: i movimenti rapidi in spazi ridotti, l'aggiramento
dei marcatori, un senso dell'inserimento in area invidiabile lo convertono in
un goleador spietato e lo spingono al grande salto. Nell'aprile del 1962
Cayetano firma per il Barça, vestendosi di azulgrana
per quattro stagioni: anni in cui i culé,
pur non potendo ambire a infrangere l'incontrastato dominio blanco-franchista,
conquistano una Copa del Generalísimo
(1963) e una Coppa delle Fiere (1966), e Ré conquista il prestigioso titolo di Pichichi (capocannoniere) nella stagione
1964-1965, con 25 gol in 30 presenze. Idolo della tifoseria per spirito, garra, fame di vittoria e funzionalità,
conclude catastroficamente la sua tappa nel Barça, lamentando con la dirigenza una
scarsa valutazione economica delle sue prestazioni e finendo per essere accantonato
in rosa dall'allenatore argentino Roque Olsen.
Ré capocannoniere con la camiseta del Barça (temporada 1964-65) |
Concluso il rapporto con il
Barcellona, il Delfín goleador sfiora
la maglia delle merengues, ma alla
fine sposa l'offerta dell'Espanyol e consacra il resto della sua carriera sportiva
– indubbiamente limitata da un carattere spigoloso – al calcio catalano, tra
Terrassa e Badalona. Di animo buono e facile alla conversazione, in campo si
trasforma in un demonio, un picaro dell'area di rigore: è il primo a esercitare
pressione sul portatore di palla, a trarre vantaggi dove nessun altro li scorge,
a segnare i migliori gol con la massima semplicità e praticità, ottenendo il
massimo rendimento da una tecnica individuale fuori dal comune per i
centravanti della sua epoca. Qualcuno lo ha definito, recentemente, come una
miscela tra Gerd Müller, Hugo Sánchez e Romário.
Don Cayetano allenatore del Club Guaraní |
La seconda vita di Caye inizia dopo il ritiro dal calcio
giocato (1973), con la lunga carriera di allenatore-globetrotter in Spagna (Eldense, Almería, Ontinyent, Córdoba, Elche,
Betis), Paraguay (Club Guaraní, Cerro Porteño), Cile (Deportes Temuco ), Perù (Deportivo
Sipesa), Messico (América, Necaxa). Nel 1984 si laurea campione con il Club
Guaraní, dopo 15 anni di astinenza, in un drammatico scontro diretto con gli
acerrimi rivali dell'Olimpia, interrompendone la serie trionfale di 6
campionati consecutivi (1978-1983): chiuso il primo tempo con un passivo di
0-2, il Guaraní chiude il match con un incredibile 4-2. Ma il maggior traguardo
raggiunto da don Cayetano è sicuramente la qualificazione, da CT del Paraguay,
alla fase finale del Mondiale nel 1986: dopo quasi trent'anni di esilio dalla
massima competizione – l'ultima apparizione nell'edizione del 1958, cui
partecipò il ventenne Ré – l'Albirroja stacca
il biglietto per Messico '86 vincendo il play-off contro il Cile. In seguito riuscirà
a guadagnarsi il passaggio del girone e la qualificazione agli ottavi (sarà poi
sconfitta dall'Inghilterra di Gary Lineker), forte dell'introduzione del
sistema "europeo" della marcatura a uomo e della linea difensiva a
tre, sino a quel momento sconosciuto al calcio paraguaiano.
Ré, travolgente commissario tecnico del Paraguay (Mexico '86) |
Ré ottiene un altro primato nella partita Paraguay-Belgio: le
sue continue proteste esasperano l'arbitro bulgaro Bogdan Dotschev, al punto da
convertirsi nel primo commissario tecnico espulso nella storia della Coppa del
Mondo. Forse, al ricordo di quei momenti, un sorriso avrà reso meno amari gli
ultimi due anni di vita, trascorsi in un gerontocomio di
Elche nella stretta dell'Alzheimer, confortato dalle visite dell'amico ed
ex-calciatore, dai tempi di Asunción, Juan Carlos Lezcano López.
Qui, a Elche, Ré si è spento il 26 novembre 2013.
Duca